Agricoltura
Premessa
Pur consapevoli che l’Amministrazione comunale non può da sola risolvere gli enormi problemi che i nostri agricoltori devono affrontare per la commercializzazione delle grandi quantità di prodotti agricoli di qualità che si producono sul nostro territorio, soprattutto frutta, è comunque suo compito mettere in atto tutte quelle misure che possono aiutare gli agricoltori stessi in ottica di contenimento delle spese, accorciamento delle filiere distributive e valorizzazione del prodotto.
In primo luogo il ruolo dell’amministrazione dovrà essere volto alla massima collaborazione con gli agricoltori, oltre che con le autorità di bacino, per la salvaguardia e la messa in sicurezza del territorio.
Azioni
Territorio Coinvolgere gli agricoltori nella salvaguardia del territorio (vedi programma specifico).
Aree verdi Dare priorità al coinvolgimento degli agricoltori nella gestione delle aree verdi extraurbane di pertinenza pubblica.
Circuito virtuoso Istituire una rete ed un circuito virtuoso delle iniziative del comparto agroalimentare per incentivare e promuovere il consumo consapevole e sostenibile legato alla filiera corta locale (Km Zero).
Locale Promuovere ed aumentare i mercatini dedicati ai produttori del territorio a 360 gradi (enologia, apicoltura, frutta e verdura, allevamenti ecc..) denominati “Farmer’s Market” o “Mercato del Contadino”, gia presenti sul territorio, con particolare attenzione alla valorizzazione delle produzioni biologiche.
Cultura e turismo Integrare i percorsi turistici e di attività workshop nei luoghi della produzione enogastronomica e dei suoi mestieri, non solo produzione ma anche divulgazione.
Consorzi Promuovere e verificare l’attività di sostegno dei consorzi di garanzia nei confronti delle imprese agricole;
Agristartup Promuovere le agristartup innovative.
Colture autoctone Promuovere le colture autoctone e abbandonate nel tempo che possono anche essere all’origine di nuove filiere: frutti dimenticati, canapa, ecc..
No pesticidi Promuovere la pratica di un’agricoltura libera da pesticidi, in armonia con i processi naturali e per questo “sostenibile”, capace di produrre cibo sano e fonte di salute.
Investimenti Fare pressione affinché gli investimenti pubblici vadano nella direzione dell’adozione e dello sviluppo di sistemi di gestione delle attività agricole alternativi rispetto a quelli legati all’uso dei pesticidi.
Monitoraggio Sollecitare un sistematico monitoraggio biologico sulla presenza dei residui dei pesticidi e sui loro effetti biologici sia sugli agroecosistemi che sulle comunità umane, promuovendo, anche a fronte di inerzia e di insufficienti azioni da parte delle agenzie istituzionali, un monitoraggio autonomo, mobilitando le risorse necessarie alla copertura dei costi analitici.
Corsi di formazione Promuovere corsi di formazione gratuiti aperti a persone di ogni età, per fare educazione alimentare alla cittadinanza, trattando ad esempio il tema dei prodotti di stagione e autoctoni oppure il riconoscimento di prodotti naturali.
DES e GAS Promuovere sul territorio i DES (Distretto di Economia Solidale) e i GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) in cui i soggetti partecipanti si aiutano a vicenda per soddisfare quanto più possibile le proprie necessità di acquisto, vendita, scambio. Valutare l’eventuale messa a disposizione degli stessi, sia di una struttura informatica che permetta di organizzarsi al meglio, sia di locali per poter organizzare riunioni, punti di incontro e scambio di beni di consumo.
Bisognerebbe aderire alla rete città libere dai pesticidi. https://www.citta-libere-dai-pesticidi.info/notizie
Il Comune già ora potrebbe aderire, perché è molto virtuoso (almeno da quel che so io) in tema di verde urbano (no fitofarmaci né diserbanti). Per le zone agricole invece non è per nulla virtuoso, e siamo come 10 anni fa.
Intanto ho scoperto che per quanto riguarda le regole d’uso dei pesticidi negli orti urbani, a parte il divieto sacrosanto di diserbo, viene permesso l’uso “non smodato” di pesticidi “poco pericolosi”, ma comunque pesticidi sono e nessuno controlla quanto ne viene buttato, a e tutto è più che vago.
Infine…nel regolamento comunale di igiene e sanità pubblica si parla di alcuni divieti per pesticidi in zone agricole, ma anche qui molto fumosi. Di fatto i pesticidi si possono dare anche vicino al confine con case e scuole, ma manualmente. Bisogna ampliare quest’area di protezione (fino a 150 metri) entro la quale l’agricoltore non può dare pesticidi neppure in modo manuale. Puntare a creare biodistretti. Fare come il comune di Malles, che ha vietato i pesticidi in tutta area comunale (quindi anche campi agricoli).