Nuovo regolamento del Consiglio comunale: uno schiaffo alle opposizioni! E dopo dieci mesi, ancora non l’hanno capito…..

Il Presidente del Consiglio comunale De Tollis e il Segretario generale Fiorini, con la consulenza del Servizio Affari Istituzionali e Legale del Comune e la maggioranza non riconoscono, nel nuovo mandato, alle minoranze le possibilità di iniziativa e di azione politica che il regolamento comunale ha riconosciuto fino allo scorso maggio alle stesse. Dopo quasi un anno dalla presentazione delle richieste di intervento su detto regolamento avanzate dal M5S (che fa l’opposizione, a differenza di altri…), viene portata all’attenzione dei consiglieri della Commissione I, una proposta di delibera con risposte approssimative e senza argomentazioni di merito, che alla fine viene ritirata, per la seconda volta (la prima il 18/11/2015), con segni di evidente imbarazzo da parte del Sindaco, presente alla seduta.

Il M5S, appena iniziato l’attuale mandato, ha posto in evidenza la necessità di intervenire sul regolamento del Consiglio Comunale poiché, per effetto della riduzione del numero dei componenti da 30 a 24, le quote richieste per alcune azioni previste dal regolamento andavano a ridurre le tutele delle minoranze. Per fare un esempio, l’articolo 19 prevede, con una maggioranza dei 2/5 dei consiglieri, la possibilità di promuovere l’istituzione di Commissioni Speciali di controllo e di garanzia. Questo significava, nel precedente mandato, che occorrevano 12 consiglieri per questa iniziativa; 12 consiglieri era esattamente il numero di consiglieri di minoranza, che, quindi, di comune accordo, potevano proporre al Consiglio Comunale la costituzione di questo tipo di Commissione. Nell’attuale mandato i consiglieri di minoranza sono 9 ed i componenti del Consiglio Comunale 24; i 2/5 sono 9,6 Consiglieri! Ora, la proposta portata alla Commissione I di ieri, 19 maggio 2016, da parte di Gastone Bosio, Capo Servizio Affari Istituzionali , per affrontare questa situazione, che ricorre per diversi articoli del regolamento, è stata di arrotondare il numero di consiglieri all’unità superiore se i decimali sono uguali o superiori a 5 (e a quella inferiore se inferiore a 5). Una regola matematica, che non ha nulla a che vedere con le finalità dell’ordinamento istituzionale e che cancella la tutela delle minoranze che, nel rispetto del TUEL, il regolamento ha garantito fino al 2015.

La risposta è incompetente nelle due motivazioni presentate: è una decisione della Giunta, cosa impresentabile poiché la Giunta non ha titolo per esprimersi; il numero dei consiglieri di minoranza dipende dalle votazioni, argomento irrilevante, se anche fosse corretto, perché le minoranze rimangono tali qualunque sia il numero dei componenti.

E’ inaccettabile, perché arriva 10 mesi dopo che il M5S ha posto la questione in modo formale, verbalmente in 3 riunioni dei Capigruppo e 2 della Commissione e per iscritto entro il 29 febbraio 2016, termine fissato dal Presidente del Consiglio Comunale per raccogliere da parte di tutti i consiglieri comunali le osservazioni sul regolamento. Dieci mesi senza nessun vero approfondimento, tanto che il relatore ha dimostrato di non avere neppure letto la richiesta scritta a mani dell’amministrazione, citata nella delibera proposta e la consigliera che rappresentava il PD non era a conoscenza delle proposte da noi inoltrate.

E’ incompleta, perché non si sono fornite motivazioni e argomentazioni relativamente ad altre richieste avanzate dal M5S insieme alla precedente; quella di ratificare la prassi di registrare i lavori delle Commissioni e quella di eliminare un errore materiale presente nel regolamento consistente nella ripetizione di un comma di un articolo.

E’ quantomeno contraddittoria, perché il parere sfavorevole alla proposta di formalizzare un impegno preso dal Presidente del Consiglio Comunale con tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari (i temi che sono presentati in Consiglio Comunale non possono “passare” in una Commissione che si tenga a meno di una settimana dal Consiglio), argomentata con un ipotetico irrigidimento delle attività istituzionali, ha sconfessato il Presidente De Tollis che ha la responsabilità dell’impegno preso.

Dopo questa ennesima dimostrazione di disorganizzazione, incompetenza, incapacità, pressapochismo e mancanza di rispetto nei confronti dell’opposizione, riteniamo che le conseguenze a tutto ciò debbano essere le dimissioni dei maggiori responsabili dell’accaduto: il Presidente De Tollis e i responsabili dell’ufficio competente.


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