Compensazioni ambientali biodigestore Agrimetano: silenzi, imbarazzi, mancate verità, pressapochismo, zero trasparenza e nessuna traccia delle fatture!

Dopo qualche settimana crediamo sia opportuno tornare sulle compensazioni ambientali previste per la realizzazione del biodigestore Agrimetano di Granarolo.

Riassumiamo brevemente la vicenda: ad Ottobre il nostro gruppo presenta una prima interpellanza in cui si chiede all’amministrazione di relazionare, fornendo tutta la documentazione necessaria, su modalità, quantità e costo delle compensazioni (secondo l’accordo tra Comune e azienda, pari a 60.000 euro di piantumazioni).
La risposta, solo un elenco delle piantumazioni effettuate senza traccia di costi e fatture. non ci sembra soddisfacente e completa. Un preventivo, chiesto da noi ad una azienda del settore per lo stesso tipo di lavoro, risulta di molto inferiore, circa 40.000 euro, alla cifra pattuita. Esprimiamo i nostri dubbi e le nostre perplessità e accusiamo l’amministrazione di pressapochismo e mancata trasparenza.

L’Assessore all’Ambiente Bandini risponde piccato a mezzo stampa, ci accusa di essere “investigatori maldestri” che fanno una “caccia allo scontrino senza logica” e tuona: “LE FATTURE e gli importi nel dettaglio ci sono….se ce li avessero chiesti, glieli avremmo forniti”.

Presentiamo poi una seconda interrogazione in cui chiediamo nuovamente tutta la documentazione, comprese le fatture, che possa giustificare la congruità delle compensazioni effettuate da Agrimetano. Anche per verificare il rispetto dei tempi stabiliti nell’accordo per l’ultimazione dei lavori (31/12/2014). La risposta dell’assessorato che, come spesso accade, arriva l’ultimo giorno utile (il trentesimo), consiste in una relazione tecnica, con l’ennesimo elenco delle piantumazioni effettuate, che ritiene il lavoro congruo basandosi esclusivamente su parametri nazionali definiti da “AssoVerde”, il prezzario di riferimento di tutte le imprese italiane che lavorano nella manutenzione del verde.
Non manca poi la “documentazione fotografica allegata”, ovvero un paio di foto di macchinari in funzionamento…
Ma, delle fatture, ancora nessuna traccia, nemmeno vengono nominate nella risposta.

Ci rechiamo allora a chiedere spiegazioni direttamente all’Assessore, che difende la risposta “politica” data, ribadisce l’esistenza delle fatture e ci invita a rivolgerci agli uffici per venirne in possesso.
Inizia poi una vera e propria presa in giro, nostra e di tutti i cittadini, con un rimpallo fatto di attese, silenzi ed imbarazzi tra l’ufficio Lavori Pubblici e l’ufficio Territorio che culmina con l’ammissione che il Comune non è in possesso di alcuna fattura.

Perchè si è sempre sostenuto che le fatture erano in possesso del Comune quando ben si sapeva che questo non corrispondeva al vero?
Il Comune ha ritenuto congruo e rispettoso dell’accordo il lavoro di compensazione svolto dall’azienda Agrimetano solo basandosi su un prezzario nazionale senza verificare, fatture alla mano, il costo delle piantumazioni effettivamente svolte?
Se le fatture, come speriamo, sono in possesso dell’azienda Agrimetano e rispettano tempi, modalità e costi dell’accordo di compensazione, perchè il Comune non ne ha chiesto celermente copia da far visionare ad un gruppo consiliare che ne aveva fatto richiesta ufficiale più volte?

A questo punto, dopo aver percorso pazientemente tutte le strade possibili, possiamo tranquillamente affermare che chi ha gestito questa vicenda lo ha fatto con una superficialità ed un pressapochismo totale, a discapito di tutti i cittadini e che le nostre perplessità erano fondate. Rimandiamo all’Assessore Bandini tutte le accuse, ribadendo l’irresponsabilità di un’amministrazione sempre troppo piena di ombre, tra bugie e assenza di chiarezza e trasparenza. Per non parlare della mancanza di rispetto perpetrata nei confronti di una forza di opposizione che cerca soltanto di fare quello per cui è stata eletta.

Ora, nell’attesa che il dirigente dei Lavori Pubblici, come promesso, si attivi a breve per farci avere tutte le fatture, valuteremo se ci sono gli estremi per procedere legalmente.

Massimo Bosi
Andrea Palli
Marilena Mengozzi
M5S Faenza


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