ALLEGION – CISA vuole lasciarci disoccupazione e danni ambientali?

Visto lo stallo che prosegue tra Azienda e Lavoratori, ci chiediamo come mai il Sindaco Malpezzi, sempre presente agli incontri, non abbia ancora nominato il problema di bonifica del territorio dove hanno sede gli uffici e magazzino della stessa ALLEGION in via Oberdan.

Il documento ARPA 2015 sui siti contaminati

Il documento ARPA 2015 sui siti contaminati (leggi) a pagina 37 riporta che per il Comune di Faenza le aziende interessate sono la ex SARIAF e CISA argomentando che la CISA è una nota azienda produttrice di serrature e lucchetti ed è attiva sul territorio dagli anni ’50 con due stabilimenti. In uno dei due, al momento, viene effettuato solo magazzinaggio, ma è quello più impattato e con la bonifica ancora in atto. La contaminazione sia dei suoli che della falda è da solventi organo clorurati, utilizzati per lo sgrassaggio dei pezzi.

Lo stesso Comune ha preso atto della contaminazione in atto, visto che nel nuovo Regolamento Urbanistico Edilizio, ha vincolato eventuali nuovi interventi alla bonifica del sito, ma senza dare obblighi qualora l’immobile non fosse oggetto di interventi edilizi. Non va scordato inoltre che è quasi certamente ascrivibile a questa azienda l’inquinamento delle falde di un’ampia area ad ovest della città (di questo ci siamo già occupati con due interpellanze nel 2012 e 2015), a seguito della quale l’Amministrazione emise alcuni anni fa ordinanza di divieto di attingere acqua dai pozzi artesiani della zona, per uso potabile e per  irrigazione; la bonifica da questo inquinamento venne (sotto) stimata dall’allora assessore Savini in almeno 700.000 euro.

Oltre al potenziale danno che deriverebbe da una eventuale perdita dei posti di lavoro, diretti e dell’indotto, sarebbe pure una beffa se la città si dovesse accollare la bonifica del territorio e delle strutture fatiscenti che nessuno mai riqualificherà.

 


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