Tutti d’accordo, la sanità se ne va!

Dopo alcuni mesi di discussione nei territori sulla “Bozza di Riordino delle linee di indirizzo dell’Ausl Romagna”, la Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria, di cui fanno parte tutti i sindaci dei comuni romagnoli, il 09/01/2017 ha dato il suo parere positivo con 72 voti favorevoli, su 73, al Piano di Riordino.

La scelta è quella di attuare norme e linee guida nel pieno rispetto del Decreto Balduzzi, che sul nostro territorio ravennate comporta come primo risultato il taglio di 70 posti letto, suddivisi fra le tre strutture di Ravenna, Faenza e Lugo.

In risposta ad una nostra interrogazione in consiglio comunale dello scorso anno, con cui chiedevamo conferma del taglio dei posti letto, il Sindaco Malpezzi dichiarava che il taglio non era da considerarsi veritiero e che lui non vedeva questo rischio durante il periodo del suo mandato.
Nelle dichiarazioni successive all’approvazione della Bozza di Riordino, dai Sindaci di Faenza e Lugo non è arrivata nessuna risposta alle critiche che i territori avevano rilevato e non ci risulta che si sia firmato alcun documento che confermi gli impegni presi.

Ricordiamo che questi tagli partiranno a breve, mentre le strutture che l’Ausl ha programmato per erogare ai cittadini i servizi che verranno a meno sui territori, Case della Salute, Ospedali di Prossimità e Ospedali di Comunità, non sono ancora funzionanti per come ideate.
Ad esempio, l’accordo con i medici di Medicina Generale per le Case della Salute, non c’è!

Molto preoccupante la situazione dei punti nascita, anche se tutte le autorità hanno assicurato il mantenimento del servizio su Faenza e Lugo.
Gli ultimi dati sul calo molto rilevante delle nascite nel 2016, oltre il 10% su ciascuna struttura, ci portano a ridosso del limite delle 500 nascite, considerato dal decreto Balduzzi decisivo per poter mantenere attivo il servizio (nascite 2016: Faenza 639, Lugo 607).
Ricordiamo che in tre anni il calo delle nascite per Faenza è stato di circa 150 unità.

Con questi presupposti rimaniamo molto critici e preoccupati sul futuro della sanità pubblica e sul miglioramento che questa riorganizzazione dovrebbe portare ai servizi per i cittadini!


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