Area ex RB Salotti, l’amministrazione ci riprova!

Era già accaduto nel 2011. La prima amministrazione Malpezzi vuole acquisire parte dell’area ex sede della RB SALOTTI dal costruttore Rava, con un leasing di 200.000 euro/anno per 20 anni, per adibire i capannoni ad archivio comunale. L’insensatezza dell’operazione, denunciata anche da Fatti Sentire, la lista civica collegata al M5S Faenza, fa si che venga abbandonato il progetto.

A distanza di diversi anni, a 18 giorni dal Consiglio Comunale che deve approvazione delle variazioni del bilancio previsionale 2016, si palesa nuovamente l’intenzione dell’amministrazione di acquisire l’area: 15.000 mq di cui 2500 mq di capannoni e porticati e circa 5.000 mq di edificabilità residua (al netto della parte di edilizia residenziale, che rimane al costruttore). Per quali necessità? Nulla che riguarda il Comune di Faenza. Sarà destinata alla protezione civile (nucleo alpini e coordinamento provinciale), funzione che è in carico alla Regione. La Regione attualmente paga diversi affitti per le sedi dei nuclei citati, che non pagherà più grazie a questa operazione.

A sostegno dell’adeguatezza di questa soluzione l’affermazione fatta dall’assessore Zivieri, che sia difficilmente reperibile in zona un capannone con le preziose caratteristiche di questo sito a questo prezzo. Affermazione non avallata da nessuna ricerca formale, peraltro. La Regione deve comunque spendere 800.000 euro per la ristrutturazione. Tutte valutazioni definite “spannometriche”, poiché non esiste ancora il progetto di ristrutturazione. Non c’è neppure un impegno già formalizzato negli stanziamenti della Regione (se li inseriamo nel bilancio comunale, perché non fa altrettanto la Regione?); di progetti che sono rimasti a metà del guado, con danni esclusivamente per Faenza, ne abbiamo già visti, uno su tutti il nuovo Scalo Merci.

Non convince l’interesse del Comune ad essere prodigo con la Regione, quella stessa Regione che pur gestendo spese per 9,8 miliardi di euro (previsione 2016) ci impone tagli alla sanità, che in tema di difesa del territorio (dichiarata una spesa per 45 milioni di euro nel 2015) non ha nulla per Faenza e per chi ha subito danni da calamità da dissesto del territorio. Gestire 410 milioni di euro per investimenti (previsione 2016) non basta per farsi carico direttamente di quanto di propria competenza?

Bisogna chiedere soccorso alle casse dei Comuni? Quanto ci costa questo acquisto? 1.950.000 euro più Iva. E’ un valore congruo per capannoni costruiti negli anni ’70, che devono essere messi a norma, in un’area collegata in modo non efficiente con i servizi per le imprese (area industriale, autostrada)? Per rispondere possiamo fare ricorso alla situazione di mercato, alle competenze di periti, ma non potremo avere il visto di congruità del demanio, evitato grazie al fatto che non ci sarà esborso di denaro, ma si farà una permuta: 17.390 mq ed una cubatura di 19.748 metri da costruire, siti in via Cesarolo/via Lesi, oggetto di una variante al Rue deliberata dal Consiglio Comunale il 26/06/2016 ed esecutiva il 10/11/2016, lo stesso giorno in cui la Commissione I ha iniziato l’esame del documento di bilancio che comprende questa operazione. L’amministrazione ha chiesto l’approvazione della modifica di una scheda progetto del RUE, senza minimamente accennare alla finalità di un intervento così specifico.

Con questa operazione gli amministratori faentini fanno sicuramente un favore alla Regione e consentono al costruttore Rava di realizzare dalla proprietà valori impensabili; ma, i cittadini faentini quali vantaggi hanno?

Con un bilancio che destina solo il 2% delle proprie risorse agli investimenti, pensare di destinare quasi 2 milioni di euro a questa operazione è un insulto ai contribuenti e ai cittadini che vedono le loro tasse utilizzate per finalità opinabili e sicuramente non prioritarie rispetto a scuole, ambiente, strade, siti di proprietà che cadono a pezzi.


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