Consiglio straordinario su economia e lavoro: una grande delusione!

Con un quadro nazionale preoccupante, per una situazione economica e lavorativa oggettivamente difficile, ignorata ed aggravata dalle politiche del Governo, si è provato nel Consiglio Comunale manfredo ad interrogarsi sulle possibilità locali di incidere positivamente sulla realtà faentina.

Purtroppo dobbiamo prendere atto che l’amministrazione continua a dare segnali di continuità con una politica improduttiva già seguita nel passato. Per quanto si possa ritenere legittima la richiesta di interventi a sostegno dei vari settori da parte degli imprenditori, non ci sembra che richieste analoghe, in analoghi tavoli succedutisi nel tempo già dal 2009, abbiano sortito il miglioramento delle prospettive economiche locali.

L’amministrazione continua a non avere una visione chiara e definita della realtà economica del futuro, con la quale contribuire a costruire le scelte di oggi. Accoglie i suggerimenti degli attori del tavolo del lavoro e li trasforma in obiettivi di breve periodo impossibili da realizzare e di medio-lungo periodo ormai superati. Sceglie di dare piccoli supporti a tanti soggetti imprenditoriali, ma di ignorare importanti nuovi settori, come l’ambiente, la gestione dei rifiuti e il comparto del sociale. Sceglie di investire ancora risorse e tanto tempo, su un obiettivo di medio periodo, come la realizzazione dello Scalo Merci, ben sapendo, come dimostrato dai progetti fallimentari passati, che non vedrà mai la luce. Sceglie di affrontare impropriamente l’innovazione con una società pubblica, Centuria, dal già dichiarato futuro incerto. Sceglie di affrontare la realizzazione dell’infrastruttura telematica propagandando nelle periferie, attraverso Lepida, la sua realizzazione a spese degli utenti.

Un incontro, voluto anche dal nostro gruppo consiliare, davvero deludente e insoddisfacente. Oltre ad ascoltare dalla voce del relatore Tarozzi di Confindustria le proposte contenute nelle slide del tavolo riunito lo scorso giugno, ci aspettavamo di sentire anche la posizione dell’amministrazione sulle stesse. Quali proposte sono condivise, quali no, quali sono prioritarie, quali verranno affrontare realmente a breve, quali magari sono già state affrontate.

Ma niente, tutto un vedremo, faremo da una parte (dopo sei anni di governo della città) e un speriamo che l’amministrazione faccia, speriamo che prenda in considerazione, dall’altra. E niente di più.

Noi abbiamo solo un esempio in mano: in una delle slide la Fusione dei sei comuni dell’Unione viene considerata ineludibile e immediata. Tanto che abbiamo chiesto spiegazione di questa cosa in consiglio dell’Unione. In quell’occasione ci siamo sentiti rispondere dal presidente Malpezzi che quella era un’opinione espressa dal tavolo, non assolutamente un obiettivo dell’amministrazione faentina. Gli unici che ne stavano parlando erano i piccoli comuni come Solarolo e Castel Bolognese, proprio lo stesso tipo di fusione definito dal relatore Tarozzi una perdita di tempo. Un cortocircuito.

Su quanti e quali altri temi trattati vale la stessa cosa? L’amministrazione continua a dimostrarsi non in grado di ottenere nelle sedi istituzionali (Regione, Stato, Europa, società partecipate, enti territoriali) risorse disponibili.

Possiamo solo raccomandarle di attingere a piene mani dal programma del Movimento 5 Stelle faentino: avremo qualche opportunità per il futuro che oggi ci state negando. Per nostro conto continueremo ad indicare e cercare di realizzare una nuova strada, dentro e fuori dalle istituzioni.


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