Esalazioni terreno ex Sariaf. Pretendiamo chiarezza su responsabilità e rischi e la bonifica del sito

In questi giorni si è verificato un nuovo episodio di esalazioni tossiche, con pubblico e personale evacuati e tre persone che si sono rivolte al Pronto Soccorso, nello stabile del Commissariato di Pubblica Sicurezza in Via San Silvestro, che sorge sull’area dell’ex Sariaf, ditta che produceva anticrittogamici chimici.

Esalazioni che potrebbero derivare anche da scarichi illegali, legati al tombamento del torrente Cerchia effettuato negli anni ’50, la cui copertura fu probabilmente realizzata con terreno riportato da zone vicine e materiale di scarto dell’azienda, come sottolineato in una preoccupante dichiarazione a mezzo stampa dal dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Faenza del 1995. Anno in cui si formò un avvallamento nella zona che rivelò sacchi pieni di anticrittogamici che provocarono pesanti esalazioni. La situazione fu poi risolta all’italiana, con una gettata di cemento sul vecchio pavimento, che fece da tappo.

Ricordiamo che in passato la situazione si era ripetuta altre volte; anche l’anno scorso in primavera quando un episodio analogo aveva richiamato l’intervento in primo luogo dei pompieri, che una volta valutato che non vi erano pericoli di loro competenza, lasciarono il proseguimento degli accertamenti all’AUSL e ad Arpa che effettuarono sondaggi e prelievi.
Non si è mai venuti a conoscenza dei risultati di tali analisi e, visto il ripetersi dell’evento e conoscendo la storia di quel territorio, riteniamo d’obbligo da parte degli enti competenti e dell’amministrazione in primis, nella persona del Sindaco, responsabile della salute dei cittadini, relazionare e divulgare tutti gli esiti delle analisi.

Pretendiamo assoluta chiarezza sulla vicenda, vogliamo sapere cosa si cela sottoterra, di chi sono le responsabilità e quali sono i rischi per la cittadinanza.

Ricordiamo che il Comune di Faenza contribuisce al pagamento dell’affitto dello stabile con 115 mila euro all’anno e riteniamo di conseguenza doveroso che si faccia promotore verso l’immobiliaria lughese proprietaria del sito di effettuare tutte le bonifiche necessarie, cosa che avrebbe dovuto fare già da tempo, visto che si tratta di terreno e locali privati, quindi con un chiaro responsabile.

Quando si deciderà di intervenire adeguatamente per risolvere il problema definitivamente, nel solo interesse della tutela della salute pubblica?
Un Sindaco responsabile non può avvallare queste situazioni con il silenzio e l’indifferenza!


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